Quando gli amici o i conoscenti mi raccontano le loro relazioni, le dinamiche, gli intrecci e le conseguenze delle loro azioni, mi chiedo spesso, se loro sono in relazione con gli altri perché amano le persone con cui stanno, o se sono spinte dal loro bisogno di essere amate.
In passato ho vissuto anche io relazioni in cui credevo di amare una persona, ma ho scoperto col passare del tempo che in realtà ero in relazione più per il mio bisogno di essere amato.
In quel momento avevo numerose carenze affettive, bisogni di vario genere e natura che cercavo di colmare in relazioni che puntualmente deludevano le mie aspettative. Così vivevo intensi momenti di sconforto e depressione.
Attraverso i miei percorsi di crescita personali, ho preso coscienza che per migliorare le relazioni dovevo partire da me, “entrare dentro di me” con l’intento di imparare prima di tutto ad amare me stesso. Ho così compreso da cosa erano alimentate queste carenze e bisogni e scoperto, strada facendo, che derivavano tutte dall'ambito famigliare, genitori/fratelli/parenti. E’ in questo ambito che nascono queste carenze, basti pensare ai primi abbandoni, quando i genitori ci lasciano dai nonni o con altre persone, oppure la perdita di un padre a 5 anni, può essere vissuto, come abbandono, e li può anche nascere la resistenza ad aprirsi completamente agli altri.
Una volta fatta questa scoperta, ci ho lavorato assiduamente e pur facendo altre esperienze dolorose, ho imparato che per amare me stesso, a volte e spesso, era necessario restare da solo.
Oggi, grazie a questo cammino interiore e di crescita, sono giunto alla consapevolezza che per stare bene non è necessario stare costantemente in relazione con qualcuno. Lo faccio solo se davvero sento che è la persona giusta, se la relazione mi rende felice e appagato, e mi fa sentire amato, diversamente preferisco restare da solo. Il sentirsi amato non è un bisogno, ma è una forma di completamento del proprio stato dell'essere.
Spesso la solitudine fa paura… restare da soli con se stessi fa tremare, perché non ci si conosce davvero bene. Eppure quando fai questa scoperta, e ti rendi conto di essere un individuo meraviglioso, non vuoi più permettere a te stesso di stare con chiunque, impari a diventare selettivo. Questo non significa dire sempre di no, ma impari a non dire sì a tutto o tutti, amare se stessi significa stare con persone che ti fanno stare bene, che ti supportano, che non ti giudicano o limitano il tuo essere, che se vinci gioiscono con te, se perdi ti sostengono e ti aiutano a rialzarti, che ti dicono vai bene così come sei.
Io ora ho scelto di amare prima di tutto me stesso e prima di fare qualsiasi scelta o di prendere qualsiasi decisione, mi chiedo se lo sto facendo per amore nei miei confronti o per soddisfare un mio bisogno. Questo è il corretto metodo per scegliere con chi stare sia in amicizia, sia in amore, sia in tutti i rapporti della vostra vita, chiedetevi sempre: per chi lo sto facendo?
Questo aiuterà a migliorare le relazione e i rapporti, principalmente con se stessi, la qualità della vita cambia, cambia la comunicazione e la vita avrà un altro sapore.
Se anche tu ti sei trovato in situazioni analoghe puoi condividere i tuoi pensieri e commenti con un post. La tua esperienza potrà essere di aiuto e spunto di riflessione e crescita anche per altre persone.
Buona Vita.
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